La storia
Storia dell’associazione
L’ASSOCIAZIONE TARTUFAI DI ALBA nasce su iniziativa di un piccolo gruppo di appassionati tartufai che si riuniscono per formulare e registrare lo Statuto Sociale, che segna il punto d’inizio dell’attività della nuova Associazione. I cinque soci fondatori sono i signori: Casetta Stelvio, Barbotto Giorgio, Messa Giancarlo, Bovetti Roberto, Olivero Carlo.
Nell’anno successivo l’Associazione Tartufai di Alba conta l’adesione di una cinquantina di soci tesserati, che aumentano ancora negli anni successivi.
Casetta Stelvio è stato il primo presidente dell’associazione, ed ha mantenuto la carica fino al 2022.
Ora e per il prossimo triennio la carica di presidente è ricoperta dal sig. Marengo Giuseppe.
Al sig. Casetta Stelvio e stata conferita la nomina di Presidente Onorario.
Uno degli obiettivi principali dell’Associazione è la salvaguardia e il mantenimento delle aree boschive con piante tartufigene, per la tutela della produzione del Tartufo Bianco di Alba.
Un obiettivo che si riesce a perseguire collaborando con le istituzioni e gli Enti Locali della regione Piemonte.
Il nuovo direttivo (2022-2025)
Sala della Resistenza del Comune di Alba
Commenti del nuovo presidente
Da oltre 35 anni ho questa magica passione del cercatore di Tartufi, inoltre da diversi anni sono una Guida Naturalistica della Regione Piemonte.
Da poco tempo sono stato nominato a ricoprire la carica di Presidente dell’Associazione Tartufai di Alba: mi sento onorato e gratificato e sono profondamente grato ai colleghi dell’associazione che me l’hanno conferita.
Sarà mio impegno cercare di portare avanti, insieme ai componenti del Consiglio Direttivo, gli obbiettivi che ci siamo prefissati.
Purtroppo le condizioni climatiche non favorevoli stanno creando da alcuni anni seri problemi allo sviluppo e alla produzione dei tartufi.
La siccità in particolare sta mettendo a dura prova la capacità delle piante tartufigene di produrre e sviluppare questo prodotto prezioso della natura.
Un problema questo talmente grave e angosciante da farmi pensare, a volte, che dovrei imparare a fare la danza della pioggia…